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Chi siamo

Il Centro Missionario Diocesano (CMD) è uno “strumento” della Diocesi di Asti, chiamato ad “accendere il cuore della missione” nella comunità cristiana.
Vuole essere un luogo di spiritualità, sensibilizzazione, incontro, sostegno concreto, conoscenza e scambio.
Il Centro Missionario ha il compito di diffondere nella Diocesi lo spirito missionario e di solidarietà che da sempre anima la Chiesa e i suoi fedeli, come ha detto il nostro Vescovo Marco Prastaro, nel suo primo messaggio alla Diocesi: “Camminare insieme a tutti, per fare di Cristo il cuore del mondo”

Cosa facciamo

Animazione

  • Perché? : affinché tutta la comunità senta come proprio l’impegno dell’annuncio della Buona Notizia nel suo territorio e nel mondo.
  • Come? : Con l’Ottobre Missionario e la veglia per la Giornata Missionaria Mondiale, la veglia per i Martiri Missionari, l’incontro dei missionari di passaggio in Diocesi, il sostegno alla nascita di gruppi missionari parrocchiali o zonali, la biblioteca missionaria, la collaborazione con realtà del territorio che promuovono la cooperazione e nuovi stili di vita.

Cooperazione

  • Perché? : la Chiesa non è Chiesa se non è missionaria.
  • Come?: Con la collaborazione con altre Chiese del mondo attraverso l’invio o la ricezione di missionari, sacerdoti o laici, per realizzare insieme progetti di evangelizzazione e di sviluppo.
    La Diocesi di Asti, oggi, segue 4 progetti: in Brasile, Equador, Etiopia. Per molti anni ha avuto missionari Fidei Donum (dono della fede) in Africa e Brasile.
    Attualmente, Don Italo Francalanci compie il suo servizio come Fidei Donum a Juina in Mato Grosso (Brasile), nostra Diocesi gemella.

Formazione

  • Perché?: ogni cristiano è chiamato ad essere missionario, in forza del Sacramento del battesimo ricevuto e per questo è necessaria una formazione che apra alla dimensione missionaria.
  • Come?: Con incontri con missionari, conferenze con esperti su temi di attualità, incontri con gruppi di catechismo o gruppi parrocchiali, con il corso per giovani che desiderano andare a vedere con i propri occhi l’altra parte del mondo e, attraverso l’incontro coi poveri, cercando di cambiare noi stessi e il pezzo di mondo in cui viviamo la quotidianità.